Un triste mercato incombe sull'editoria e sui critici
Da "La Repubblica" del 3 marzo, uno stralcio dell'articolo di Edmondo Berselli dal titolo "Baricco, i libri e la critica. Come nasce un best seller".
"... Che si tratti di una concenzione premoderna è sancito non tanto dall'assenza di critici e imprenditori culturali come Elio Vittorini, quanto dal semplice sguardo alle classifiche dei libri più venduti. E perché la quantità sconfigga sistematicamente la qualità: ma perché il mercato è permeabile a qualsiasi influsso da parte dei 'trendsetter' più snob sia da parte della televisione più trash. Un autore dal saggismo accattivante come Corrado Augias viene premiato dalla sua figura 'anche' televisiva; l'invasione presenzialista dei palinsesti di Bruno Vespa; in modo tutto sommato non dissimile la riconoscibilità da piccolo schermo di Antonella Clerici proietta al vertice le sue ricette gastronomiche..."
1 Comments:
fottuto business ammazza-cultura!!! :-(
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