28 dicembre 2005

Italiani. Brava gente?

“Il protagonista del romanzo di Ennio Flaiano Tempo di uccidere (1947), ambientato nell’Africa orientale italiana al tempo della guerra d’Etiopia (1935-36), ama carnalmente una donna locale ma poi finisce per ucciderla. La sua memoria rimane indelebilmente segnata da quella doppia esperienza, di fascinazione e repulsione, di amore e odio. Tornando in patria però solo una parte dell’esperienza viene ricordata: quella dell’amore, dell’affetto. Flaiano fa dire al suo protagonista: ‘Il prossimo è troppo occupato coi propri delitti per accorgersi dei nostri’. ‘Meglio così’, dissi, ‘Se nessuno mi ha denunciato meglio così’. La memoria del delitto rimane in Africa, in Italia torna solo quella dell’affetto: nasce così il mito della ‘brava gente’”.

Titolo: Italiani brava gente?
Autore: Angelo Del Bocca

Anno: 2005
Editore: Neri Pozza

10 dicembre 2005

Numero zero

Oggi, è con grande orgoglio che inauguriamo il blog dell’associazione culturale “L’illogica allegria”. Questo è il post definito “numero 0”. L’inaugurazione del blog arriva in contemporanea con l’uscita del nostro mensile, in formato cartaceo – nella città di Gaeta – e in formato pdf nella colonna di sinistra. Nei post successivi si darà ampio spazio alla cultura come elemento di confronto e dibattito tra persone. Due o tre volte a settimana saranno proposti on line diversi spunti di discussione. Stralci di libri, articoli di giornale, poesie di grandi autori e aforismi di personaggi illustri. Saranno solo delle basi da cui partire, per portare su queste pagine discussioni interessanti e proficue. E allora: se anche voi, la pensate come noi, ditelo a “L’illogica allegria”.

09 dicembre 2005

Chi siamo

Siamo semplicemente un gruppo di ragazzi di Gaeta. Ci siamo voluti riunire ufficialmente in un’associazione culturale per poter imprimere più forza e più sostegno alle nostre idee e alla nostra voglia di agire insieme. Parafrasando Giorgio Gaber - una delle nostre tante fonti di ispirazione e informazione -, potremmo sostenere che la nostra “libertà è partecipazione”. Semplici parole che stanno a significare tutto, senza troppi giri di giostra. Per adesso l’importante è collaborare insieme per la riuscita di un obiettivo che ci siamo preposti di realizzare. Cercheremo di sviluppare e plasmare le molteplici idee che spuntano fuori ad ogni riunione, che hanno tanto bisogno di ossigeno per essere sprigionate nella realtà vissuta. Non abbiamo una linea precisa nella nostra associazione, per tasselli generali, possiamo identificare nelle nostre finalità – per altro sottoscritte nello statuto – alcuni punti cardine: la difesa del nostro territorio sia dal punto di vista dell’ambiente che per quanto concerne le tradizioni popolari, lo sviluppo di tematiche sociali riguardanti soprattutto – ma non solo – noi giovani. La cultura, l’arte come forma di espressione totale dell’essere uomo sulla terra, è un’altra specie che cercheremo di non far estinguere. Ma l’arte viene dal basso, germoglia dalla terra e s’innalza verso il cielo. L’arte parte dalle mani ruvide e callose di un contadino, da zolle di terra che si specchiano al sole. E poi, e poi arriva a toccare il cielo con un dito. Il respiro di noi giovani deve e dovrà essere il motore della cultura italiana: da quella popolare sino ai più alti ranghi della cultura nazionale.

Chi siamo? Siamo una decina di ragazzi – per adesso - che camminano in un lungo corteo, alzano le loro bandiere e urlano la propria voglia, tutto qui. Solo i fatti ci daranno ragione, solo il lavoro ripagherà le nostre passioni e i nostri principi che cammineranno sempre di pari passo con quello che andremo a creare. I piedi sono ben saldi a terra, questa è una delle cose sicure. Cercare – nei nostri limiti – di dare una voce a tutti, credere in quel che facciamo e sentirci sempre più partecipi del nostro mondo. Siamo un gruppo eterogeneo, ma non per questo disunito. C’è chi studia e chi lavora, chi parte e chi torna – giacché qualcuno di noi è imbarcato -. Cerchiamo di riunire nella nostra città il maggior numero di ragazzi che entrino a far parte della nostra associazione come soci, tutti protagonisti di un qualcosa in cui bisogna credere, in cui la voce dei giovani è più forte e più viva che mai.

Chiunque fosse interessato a far parte de L’Illogica Allegria, sarà il benvenuto. Non aspettiamo altro che poter ampliare le nostre discussioni, i nostri confronti e scontri proficui. La nostra intenzione sta nel creare un dibattito sempre aperto, sempre in circolo. Il giornale è da tempo un’arma per lottare e rispecchiarsi con la realtà tangibile e quotidiana. Il nostro comandamento vede la scrittura come forma per eccellenza della comunicazione, del rapporto umano. La manifestazione delle nostre tradizioni e dell’essere giovani in cerca di riscontri è un inno sacro alla natura. Se anche voi la pensate come noi, ditelo a L’Illogica Allegria.